Il recente Gran Premio del Messico ha animato il mondo della Formula 1, riportando alla luce tensioni e polemiche, soprattutto attorno al noto pilota olandese Max Verstappen. Gli appassionati e i tifosi si sono ritrovati a discutere e interrogarsi sul comportamento del tre volte campione del mondo e sull’intensità che le sue manovre in pista possono generare. Questa situazione è emersa con prepotenza dopo il GP, dove non solo si è celebrata la vittoria di Carlos Sainz, ma si è anche accesa una vera e propria bufera mediatica che ha coinvolto Verstappen e il suo antagonista Lando Norris.
La gara, conclusasi con Sainz al primo posto e Leclerc sul gradino più basso del podio, ha fatto esplodere la gioia dei tifosi Ferrari, i quali sognano un possibile sorpasso sulla McLaren nella battaglia per il titolo costruttori. Tuttavia, dietro questa facciata di celebrazione, si cela un episodio che ha sollevato molte polemiche. Lando Norris, chiudendo al secondo posto, ha dovuto fare i conti con un Verstappen che non poteva certo rimanere nell’ombra. Le manovre del pilota olandese, le quali hanno destato il malcontento di Norris, sono state reiteratamente catalogate come azzardate e pericolose. Il britannico non ha esitato a farsi sentire, esplicitando che il comportamento di Verstappen non fosse propriamente “pulito”, un’accusa diretta che ha attirato l’attenzione di tutti. In realtà, la storia tra i due piloti è ricca di episodi discussi, e quello del Messico non è certo il primo.
Le critiche di Norris: “È pericoloso”
Durante il GP, tra le curve più impegnative, Norris ha espresso la sua preoccupazione attraverso frasi dirette e chiare sul team radio, avvertendo che Verstappen fosse, appunto, “pericoloso”. Le sue parole “Ho dovuto evitare l’incidente. È come l’ultima volta” hanno risuonato forti, ricordando altri episodi controversi. È chiaro che il riferimento non fosse casuale, anzi, richiamava accadimenti risalenti a qualche anno fa, quando in un contesto di grande tensione, Verstappen, allora in lotta per il titolo mondiale, si trovò al centro di una controversia simile. In particolare, il chiacchierato GP dell’Arabia Saudita del 2021 rappresenta un capitolo importante della sua carriera e della storia della Formula 1. Lewis Hamilton, allora suo rivale, si era espresso in modo molto simile, definendolo un “fouto pazzo” e mettendo in luce le preoccupazioni per la sicurezza.
La difesa di Horner e il futuro infuocato
Dopo tali accadimenti, le reazioni non hanno tardato ad arrivare. Christian Horner, team principal della Red Bull, ha preso le difese del suo pilota, cercando di ribaltare le accuse rivolte a Verstappen e dandone una lettura differente. Horner ha contenduto che fosse Norris a esagerare in occasione del sorpasso, addossando la responsabilità della penalità di 20 secondi al suo avversario. È evidente che in Formula 1, la pressione mediatica e l’immenso interesse che circonda le gare possono rendere ogni domanda o dichiarazione un potenziale scontro che alimenta le rivalità. Il finale di stagione si preannuncia infuocato, con le tensioni accumulate che sembrano aumentare anziché diminuire. La figura di Verstappen, al centro di questo dibattito, continua a essere oggetto di discussione, con i suoi comportamenti che si riflettono nel modo in cui la sua carriera è percepita dai fan, dagli avversari e dagli esperti del settore.