Dopo una serie di amichevoli estive che hanno lasciato gli appassionati con un mix di aspettative e delusioni, la situazione nell’Inter di Beppe Marotta presenta una dinamica interessante, in particolare per gli “co-titolari” della squadra. Il cammino della squadra non è stato certo esente da ostacoli e colpi di scena, specialmente per un portiere spagnolo che ha finora vissuto una stagione da protagonista…in panchina.
L’arrivo di Martìnez sembrava voler segnare un nuovo corso per il ruolo di portiere all’Inter, ma finora il suo impatto è stato inesistente. Con zero minuti giocati, il ragazzo si ritrova a vivere un’esperienza a dir poco singolare. Un’assoluta novità considerando le aspettative generate dopo la sua acquisizione. A preoccuparsi potrebbe essere l’inferno psicologico che vive il giovane: dalla possibilità di far parte di un’Inter ambiziosa, ora ad un’assenza totale nel gioco.
L’analogia con Onana, che ha saputo prendere il posto di Handanovic con determinazione, sembra ora un miraggio per l’ex portiere del Genoa. Le complicazioni si stanno accumulando, una dietro l’altra. La prima è la decisione di Sommer di lasciare la Nazionale svizzera, rendendo ogni partita e sosta delle opportunità irrinunciabili per ricaricare le batterie, piuttosto che un trantrant di viaggi e impegni. Inoltre, in un campionato dove l’Inter sta arrancando, il mister Inzaghi ha puntato con sicurezza su Sommer, rinviando ripetutamente il turno di Martìnez, anche quando le circostanze sembravano favorevoli per un cambio.
Stagione travagliata e opportunità mancate
In questo contesto, il comportamento di Inzaghi diventa elemento chiave. Con l’Inter ancorata in mezzo al gruppo e non certo visibile come una potenza nei primi turni, ci si potrebbe aspettare un maggiore turn-over, specialmente nelle posizioni meno critiche come quella del portiere. Eppure, mai come quest’anno, ogni partita ha il sapore di una finale. Con l’approccio più cauto e prudente, Inzaghi sembra aver scelto di affidarsi a quel che conosce, lasciando Martìnez a guardare, mentre il dinamismo della sua carriera calcistica resta in sospeso.
Il debutto per il portiere spagnolo si profila all’orizzonte, in Coppa Italia, e potrebbe essere l’unica chance di riscattare una stagione finora opaca. Sembrerebbe scontato ma, considerando le aspettative iniziali, tutti si sarebbero attesi un impatto maggiore e un’inclusione nelle gerarchie di gioco. La sensazione è che Martìnez stia faticando a digerire il passaggio dal Genoa, dove il compito è assai diverso rispetto alla pressione di giocare tra le fila di un top club come l’Inter.
L’Inter e la fiducia nel giovane portiere
Malgrado la situazione attuale, l’Inter non ha alcuna intenzione di tornare sui propri passi. Nessun piano di prestito per Martìnez, anche perché attualmente le opzioni alternative sono limitate. Con Di Gennaro che non sarà disponibile fino all’inizio del prossimo anno, i dirigenti Ausilio e Baccin rimangono convinti della scelta fatta. Secondo il procuratore di Martìnez, Sergio Barila, la certezza dei dirigenti circa il potenziale del giovane portiere è stata chiara fin dal principio. Si attende quindi un momento in cui Martìnez possa finalmente dimostrare il suo valore.
“Se l’Inter ha scelto Josep, è perché era convinta al cento per cento del suo livello”, ha affermato Barila. In questo modo, il messaggio è chiaro, il club ha fiducia in lui e, bisogna ammetterlo, la determinazione del ragazzo potrebbe essere proprio ciò di cui la squadra ha bisogno per far decollare la propria stagione. Il suo lavoro in allenamento e il suo rispetto per le decisioni dell’allenatore evidenziano la sua voglia di far bene e mettersi alla prova in una competizione ad alto livello. I riflettori sono puntati su di lui, e la domanda che tutti si pongono è: quanto ci vorrà per vedere il Martìnez che tutti sperano?