Il fascino dei giochi da tavolo attraversa secoli e culture, rivelando storie affascinanti e connessioni inaspettate. Recenti scoperte archeologiche hanno messo in luce l’origine di uno dei giochi più antichi, il “Gioco dei 58 Fori”, rivelando che le sue radici si trovano non in Egitto, come si pensava in precedenza, ma piuttosto nell’Asia. Questo sorprendente sviluppo offre nuovi spunti sulle dinamiche sociali e culturali delle civiltà antiche.
Le ricerche condotte da W. Crist e il suo team, pubblicate nell’European Journal of Archaeology, hanno evidenziato un’interessante evoluzione nelle teorie sull’origine del “Gioco dei 58 Fori”. I ricercatori affermano che, benché le prove ADN di giochi antichi esistano, l’attribuzione di un luogo di nascita rimane complessa. Le prime attestazioni del gioco rendono evidente che non è legato strettamente a una singola cultura, bensì ha trovato posto in diverse società . Ciò che è sorprendente è l’adozione e la diffusione di questo gioco tra le varie popolazioni. La capacità dei giochi di promuovere interazioni sociali e legami tra comunità diverse sembra essere un fattore cruciale. È affascinante vedere come un semplice passatempo possa diventare un ponte tra culture, sovrapponendosi a confini geografici e sociali.
Le tavole da gioco e i luoghi di ritrovamento
Gli archeologi, nel corso delle loro ricerche, hanno rinvenuto tavole da gioco uniche, caratterizzate da depressioni poco profonde e canali che creano una rete di connessione tra i fori. Tali reperti sono stati trovati in alcuni luoghi malgrado avessero caratteristiche tipiche. Uno dei siti più significativi è la zona della penisola di Absheron, in Azerbaigian, che ha rivelato molte testimonianze di questo affascinante passatempo. Tra i rinvenimenti spicca il rifugio roccioso di Çapmalı, all’interno della Riserva Nazionale di Gobustan. Le scoperte qui fanno pensare a una pratica che si è protratta per secoli, databile dal Medio Bronzo fino all’Età del Ferro, segnalando un uso molto prima del suo avvento nella cultura egizia. L’interesse peculiarissimo nei giochi da tavolo mostra la loro permanenza nell’immaginario collettivo delle antiche società e il loro potere nel rafforzare legami e interazioni.
I giochi da tavolo come strumenti di socialità nel passato
Riflettendo sulla natura sociale dei giochi, è chiaro che il “Gioco dei 58 Fori” rappresenta molto più di un semplice divertimento. Questo gioco, con la sua crescente popolarità fra le diverse culture e epoche, ha agito da vero e proprio collante sociale. La capacità di unire le persone attraverso il gioco è una tematica che sembra attraversare tutte le civiltà . Le interazioni promosse da giochi come questo potrebbero essere paragonate a quelle dei moderni giochi da tavolo, che continuano a essere un mezzo per favorire l’aggregazione. E, in una sorta di riflessione su dei legami, la storia di questo gioco dimostra che anche nel passato, le persone cercavano consapevolmente di creare occasioni di incontro e condivisione. Senza dubbio, il gioco ha avuto un ruolo fondamentale nel tessere relazioni e amicizie, già in epoche lontane, confermando che l’intrattenimento ha sempre avuto un ruolo significativo nella struttura sociale.
Le nuove evidenze archeologiche non soltanto riscrivono la storia dei giochi da tavolo, ma invitano anche a riflettere sulle connessioni stupende tra culture anche così distanti nel tempo e nello spazio.