Una novità sorprendente arricchisce il parco auto dello Stato Vaticano, un evento che sta suscitando grande curiosità e interesse. Si tratta di qualcosa che non si è mai visto prima nella storia delle Papamobili, quel particolare mezzo che permette al Papa di spostarsi durante cerimonie e eventi ufficiali. Scopriamo insieme la storia di queste autovetture uniche e l’innovativa aggiunta che darà il via a una nuova era per il Santo Padre.
La Papamobile è riconoscibile da una targa speciale che riporta la scritta SCV1, abbreviativo di Stato della Città del Vaticano, veicolo 1. I primi esempi di auto destinate al Papa risalgono all’epoca di Pio X, che ricevette una vettura in dono dall’arciduca di New York nei primissimi anni del 1900. Tuttavia, né Pio X né il successore Benedetto XV furono inclini a utilizzare questi mezzi, che all’epoca erano più un simbolo di prestigio che un mezzo pratico di trasporto.
Il vero cambiamento avvenne con Pio XI, il quale adottò un Bianchi Tipo 15 nel 1925. Questo fu il primo importante passo verso l’adozione delle automobili tra i pontefici. Durante gli anni ’20, la Mercedes produsse un modello che sarebbe diventato il capostipite di una lunga serie di auto destinate alla Santa Sede, segnando una cooperazione significativa tra Vaticano e il costruttore tedesco. Questa intesa è rimasta forte nel tempo, testimoniando l’importanza delle Papamobili come simboli della modernità papale.
Gli eventi storici ebbero un impatto forte sulle designazioni delle automobili papali. Ad esempio, dopo il terribile attentato a Papa Giovanni Paolo II nel 1981, le Papamobili subirono una vera e propria rivoluzione in termini di sicurezza. Da quel momento, il Papa fu trasportato in veicoli dotati di vetri antiproiettile e cabine blindate. Attualmente, la flotta di auto in servizio include una Mercedes-Benz G 500 utilizzata durante eventi in Vaticano e una Mercedes-Benz M 500 4matic per spostamenti esterni, sebbene quest’ultima non sia mai stata usata dal Papa. Molte delle auto dismesse trovano il loro posto nei Musei Vaticani, dove possono essere ammirate dai visitatori.
L’ultima novità nel panorama delle Papamobili è rappresentata dalla nuova Mercedes Classe G, ora parte della flotta della Santa Sede. Questo modello non è un’auto qualsiasi; è la prima Papamobile elettrica in assoluto, un elemento che sulle prime potrebbe sembrare poco convenzionale, ma che afferma una visione verso il futuro della sostenibilità e dell’innovazione. La Mercedes EQG 580, consegnata personalmente a Papa Francesco dal Ceo Ola Källenius, segna infatti un cambiamento significativo, parallelo agli obiettivi del Giubileo del 2025.
La vettura è un vero gioiello realizzato artigianalmente, con una finitura di color bianco perla che rimane in linea con la tradizione delle Papamobili. Eppure, a differenza dei modelli precedenti, la nuova auto introduce elementi moderni, come ad esempio il sedile a panchetta che è stato sostituito con una poltrona girevole. Quest’ultima modifica consente al Papa di interagire con il pubblico in modo più dinamico, aggiungendo un tocco di interattività agli eventi pubblici.
In aggiunta alla poltrona centrale, la nuova Classe G è dotata di due sedili individuali ai lati, permettendo al Santo Padre di condividere il viaggio con persone fidate o importanti ospiti. Questa evoluzione non solo rappresenta un legame con la lunga storia delle Papamobili, ma introduce anche nuove possibilità in termini di esperienza e interazione. Un simbolo di rinnovamento che si inserisce in un contesto di tradizione e di innovazione, dunque come segno della continua evoluzione della figura del Papa nel 21esimo secolo.
Ora, con questa nuova Papamobile, il Vaticano guarda al futuro, pronto a gestire il simbolismo e le necessità di un mondo che cambia a gran velocità, mantenendo al contempo le radici nella storia e nella cultura ecclesiastica.