Moratti fa sognare i tifosi nerazzurri: la moglie lo spinge a ricomprare l’Inter. Ecco cosa ha rivelato!

Massimo Moratti, l’ex presidente che ha scritto pagine indimenticabili nella storia dell’Inter, ha rilasciato alcune dichiarazioni davvero intriganti che hanno acceso i sogni dei tifosi nerazzurri. Parlando al QS Quotidiano Sportivo, ha condiviso pensieri sul possibile suo ritorno nel club, evocando ricordi di epoche passate e riflessioni sul presente. È un’occasione imperdibile per i fan, che sperano in un futuro in cui la passione e l’amore per i colori possano tornare protagonisti.

Moratti non ha potuto fare a meno di esprimere quanto la sua passione per l’Inter sia, a dire poco, travolgente. Ha raccontato un aneddoto divertente riguardante sua moglie Milly, evidenziando l’irresistibile attrazione che il club esercita su di lui. In un primo momento, aveva promesso di non investire più nell’Inter a causa della volontà di Milly di destinare i propri fondi a fini solidali. Tuttavia, la tentazione è stata più forte di qualsiasi accordo. «Quando le dissi che tra tanti sportivi sofferenti, gli interisti occupavano un posto speciale, la sua reazione fu illuminante: “Tu e le vostre ossessioni”», ha raccontato Moratti. Questo racconto scherzoso mette in luce come la passione calcistica a volte superi le logiche più razionali.

Ma non si tratta solo di nostalgia. Moratti ha una visione chiara di quanto possa essere emozionante investire di nuovo nella sua amata squadra. «Fosse per lei, l’Inter sarebbe già di nuovo nelle mie mani», ha detto con un sorriso. Per i tifosi, ciò rappresenta una speranza concreta di un futuro luminoso e appassionante. Quella scintilla di entusiasmo è ciò che fa muovere il cuore dei supporter, ricordando a tutti i momenti trionfali e le emozioni che solo la Beneamata sa dare.

I cambiamenti nel mondo del calcio

Frugando nel passato e nel presente, Moratti ha parlato dei cambiamenti sostanziali che hanno interessato il mondo del calcio, specialmente per quanto riguarda i trasferimenti di proprietà. Quando vendette l’Inter a Erick Thohir, l’indonesiano, si rese conto che era solo l’inizio di una nuova era. «Già allora, si avvertiva una certa tensione nel panorama calcistico mondiale», ha spiegato. L’influsso sempre crescente dei capitali stranieri, insieme all’esplosione dei costi associati ai diritti TV, ha modificato in modo permanente il modo di operare delle squadre. Eppure, Moratti non sembra temere questi cambiamenti, anzi, invita a non vedere i nuovi proprietari in modo negativo, sottolineando che anche le attuali formazioni all’Inter stanno mostrando grande competenza e professionalità.

L’evoluzione in Premier League, dove i proprietari sono quasi sempre esteri, ha lasciato il segno. Moratti ha osservato questa tendenza con attenzione e in un certo senso ha approvato. Nonostante il travaglio emotivo, sembra che ci siano i presupposti per una crescita anche qui, in Italia. «L’Inter ha un grande potenziale, nonostante le sfide», ha dichiarato. Così, quello che per molti è un esito negativo, per lui diventa un’opportunità di rinnovamento e crescita.

Nostalgia e nuovi orizzonti

La nostalgia permea ogni parola di Moratti quando parla del suo periodo di presidenza. «È impossibile non sentire un certo effetto emotivo guardando indietro ai successi e ai trionfi», ha detto con un po’ di tristezza. Eppure non si limita a rimpiangere i giorni passati. Il suo attuale approccio è caratterizzato da un realismo oggettivo, sia per il mondo del calcio che per la squadra stessa. Gli attuali investitori e i loro metodi possono risultare diversi, ma Moratti non sembra sfuggire all’idea che ci sia della qualità. Addirittura, cita il gruppo Oaktree come esempio di professionalità.

«Tante cose sono cambiate», ha continuato, «le emozioni restano, ma il modo di viverle è diverso». Insomma, il distacco tra i tifosi e i nuovi proprietari può alterare il modo di vedere la squadra, rendendo un po’ meno intima la relazione. Ma non è detto che questo sia necessariamente negativo. Moratti ha sollevato un interessante punto: meno si conosce il proprietario e più ci si lega alla squadra, quasi come se l’immagine ideale di essa diventasse la vera protagonista. Questo aspetto può contribuire a una connessione più profonda con i colori nerazzurri, che continuano a pulsare vive nei cuori di milioni di appassionati.

Published by
Ludovica Rossi