C’è un’Inter con Hakan Calhanoglu e c’è un’Inter senza Hakan Calhanoglu. La presenza in campo del turco è una delle principali chiavi del calcio di Simone Inzaghi, capace di dare tempi e ritmi alla manovra con intelligenza e geometrie che nessun altro al suo posto riesce a dare.
Nei match in cui l’ex Milan è stato assente, la sua mancanza in mezzo al campo si è sentita e come, nonostante l’Inter sia con Asllani che con Zielinski abbia provato, anche con buoni risultati, a sostituirlo. Buoni risultati che, però, non significa avere lo stesso tipo di prestazione, perchè di Hakan Calhanoglu ce n’è uno solo e questo Inzaghi lo sa bene.
Il tecnico ex Lazio, vero artefice della clamorosa trasformazione di Calhanoglu, ha creduto in lui dal primo momento. Subito dopo aver cambiato la sponda del Naviglio, il turco si è messo a disposizione del suo allenatore, che gli ha dato fiducia e, complice anche l’infortunio di Brozovic nella stagione 2022/2023, gli ha dato spazio e soprattutto gli ha cucito un nuovo ruolo addosso. Quello di regista davanti alla difesa non era certo il ruolo di Calha, abituato a giocare in un’altra zolla di campo molto più a ridosso dell’area di rigore avversaria che a quella propria. Inzaghi, invece, lo ha reinventato, regalando al calcio internazionale uno dei migliori interpreti di quel ruolo.
Se spesso il confronto è stato fatto con Rodri, attuale pallone d’oro e centrocampista una spanna sopra a chiunque, un nuovo confronto di livello assoluto è arrivato da Lothar Matthaus. Il centrocampista, ex Inter ed ex pallone d’oro, ha incoronato Calhanoglu in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.
“Prima di arrivare all’Inter non faceva la differenza a questo livello, ma evidentemente ha trovato il club perfetto per lui. Inzaghi sta facendo quello che ha fatto Nagelsmann con Toni Kroos all’ultimo Europeo: lo ha messo al centro di tutto. Simone ha detto a tutti i giocatori, qualunque sia il loro compito, di guardare Calha per primo“.
Investitura di quelle importanti, dato che si sta parlando del paragone con uno dei centrocampisti più forti non solo dell’ultimo decennio, ma dell’intera storia del calcio. Un vincente nato, capace di far girare come una macchina perfetta il Bayern Monaco prima, la Germania poi e il Real Madrid negli ultimi dieci anni. Investitura che, a sua volta, arriva da uno dei più grandi centrocampisti di sempre. Difficile che Calhanoglu potesse chiedere di più.