L’atmosfera natalizia sta per avvolgere l’Italia, e anche il capitano dell’Inter, Lautaro Martinez, è pronto a condividere le sue esperienze durante questa magica stagione. In un recente incontro con il Corriere della Sera, il calciatore ha rivelato aneddoti sugli addobbi natalizi, i ricordi della sua infanzia e il legame speciale con i suoi figli. Scopriamo insieme le sue parole che offrono uno spaccato unico di un campione e del suo mondo.
Interrogato sulla sua personale celebrazione del Natale, Lautaro, con un sorriso, ha confermato di aver mantenuto vivo lo spirito festivo allestendo un albero. “Sì, da tre settimane,” ha risposto, parlando dell’importanza di questo momento con i suoi bambini. Per lui, il Natale con i familiari ha un significato profondo e speciale che riesce a farlo sentire più vicino a quelli che ama. Questo periodo dell’anno porta con sé gioia e raccolta, ma anche una riflessione sulla sua storia.
La sua infanzia, ricca di difficoltà economiche, viene contrastata dal desiderio di offrire ai suoi figli un Natale luminoso e sereno. “C’è molta differenza, sì,” ha affermato pensando ai ricordi. Le sfide vissute da piccolo, come la mancanza di soldi e momenti di estrema difficoltà, rimangono vivide nella sua mente. Queste esperienze lo hanno forgiato e lo hanno legato in modo particolare ai suoi parenti e all’intera sua storia familiare.
Ma Lautaro Martinez non è solo un campione in campo, è anche un uomo che ama l’ordine. Interrogato su come addobba il suo albero di Natale, ha rivelato che è un maniaco della sistemazione: “Certo, con le palline piccole sopra e quelle grandi sotto.” Ogni dettaglio è importante, e i colori delle decorazioni vengono disposti in modo ordinato. Anche se, naturalmente, i bambini possono cambiare le cose, con un po’ di disordine e creatività infantile. Questa attenzione all’ordine non è solo una questione di estetica, ma rappresenta anche qualcosa di profondo per lui: “Credo sia una questione di salute mentale.”
Per Lautaro, mettere in ordine le cose sembra essere stato un modo per trovare conforto e stabilità in una vita che, in passato, non sempre è stata pacifica. Tornando a casa dopo la scuola con suo fratello, si trovava spesso davanti a una situazione caotica, e fare ordine diventava un gesto quasi liberatorio. Rifare i letti e sistemare la casa prima di andare all’allenamento non era solo una routine, ma una necessità.
Nel corso dell’intervista, Lautaro ha aperto uno squarcio sulla sua rabbia agonistica. “Da piccolo io non avevo niente. A volte non sapevo dove avrei dormito la sera,” ha condiviso. Le mancanze e le incertezze di quel periodo lo hanno segnato e ora, sul campo da gioco, cerca di trasmettere tutta la determinazione e la passione che ha accumulato. Questi ricordi non solo lo spingono a dare il massimo in ogni partita, ma anche a ricordare la sua missione al di fuori del calcio.
“In campo, tutto quello che ho passato cerco di trasmetterlo,” ha dichiarato Lautaro. La sua intenzione è di essere d’esempio non solo per i compagni di squadra ma anche per i giovani. Negli attimi di difficoltà, si sente un obbligo morale verso chi vive in situazioni simili a quelle che lui ha affrontato. É con questa consapevolezza che si dedica con gioia alle visite ai bambini in ospedale, cercando di portare un sorriso e un po’ di conforto a chi sta affrontando momenti difficili.
Le parole di Lautaro Martinez dipingono un ritratto affascinante di un atleta e di un uomo che non dimentica le proprie radici. La sua esperienza, che spazia dal desiderio di stabilità in un mondo caotico alla costruzione di un Natale sereno per i suoi figli, offre una visione autentica e toccante del significativo equilibrio tra sport, famiglia e ricordi.