Il panettone ha una storia affascinante che affonda le radici nel periodo medievale, precisamente nella regione lombarda. Si narra che durante le celebrazioni del ceppo, tradizione tipica di Milano, il pater familias fosse solito distribuire “tre grandi pani” come simbolo di abbondanza. Il termine stesso “panettone” deriva da “panaton“, che significa letteralmente pane grosso, un dolce preparato per le festività natalizie, e con il passare dei secoli è diventato un simbolo indiscusso del Natale non solo in Italia, ma in molte altre parti del mondo.
Caratterizzato da una forma tondeggiante e da un aspetto dorato-caffè, il panettone è conosciuto per la sua morbidezza. Si presenta soffice al tatto e la fetta rivela un interno giallo, arricchito con canditi e uvetta, che sono distribuiti in modo perfetto. Un dato interessante è che l’alveolatura del panettone deve essere omogenea, e quando si stacca in piccoli pezzi, dimostra di “fare il filo”, una sorta di test di qualità per un panettone ben fatto. Il profumo avvolgente di burro, vaniglia e agrumi conquista i palati, rendendo questo dolce natalizio non solo un piacere per gli occhi ma anche per il gusto. È proprio questa delicatezza che ha reso il panettone famoso: un dolce che, pur essendo ricco di ingredienti, non risulta pesante.
Negli ultimi anni, accanto ai panettoni prodotti su larga scala dalle grandi aziende, si è visto un crescente interesse per le versioni artigianali. Maestri fornai, con la loro abilità e passione, stanno riscoprendo ricette tradizionali e creando varianti innovative. Per molti, preparare il panettone in casa è diventato un rito, un modo per celebrare il Natale in maniera autentica. Sebbene la preparazione possa sembrare difficile, coloro che amano cucinare possono cimentarsi seguendo la ricetta tradizionale, quella che ha passato generazioni e che continua a far sognare tanti.
Se sei intenzionato a provare a creare il tuo panettone, la ricetta presenta due impasti fondamentali: quello iniziale e quello secondario. La prima ricetta stampata risale al 1853 ed è ancora un riferimento per tanti appassionati. Per il primo impasto servono ingredienti come farina Manitoba, lievito madre, burro morbido e zucchero, che si uniscono in una planetaria per dare vita a una miscela omogenea e profumata.
Il secondo impasto richiede attenzione e un mix di ingredienti che insieme creano l’aroma irresistibile del prodotto finito. Canditi, uvetta e una particolare emulsione sono solo alcuni degli elementi che vanno uniti sapientemente, per dare vita a un panettone che racconti storie di tradizioni e di famiglia. Da non dimenticare, durante la preparazione, la fase di lievitazione, cruciale per garantire quella consistenza aerea e leggera.
Il procedimento di preparazione vuelve ad avere un’importanza centrale: dall’emulsione di burro e tuorli fino all’inserimento di frutta e aromi, ogni fase è fondamentale per il risultato finale. E mentre l’impasto riposa, si può dedicarsi alla preparazione della pasta di mandarini, un trucco che porterà il tuo panettone a un livello superiore.
La fase di cottura è altrettanto importante, poiché permette al panettone di sviluppare il suo gruppo aromatico e la classica crosticina dorata. Dopo la lievitazione, si deve attenere a precisi passaggi: si fa un’incisione, si aggiunge una noce di burro al centro e si inforna il dolce a 175°. Il tempo di cottura non è da sottovalutare: 50 minuti di passione in forno che possono fare la differenza.
Una volta sfornato, c’è un trucco fondamentale da non dimenticare: infilzare il panettone con stecchini e lasciarlo raffreddare capovolto, un passaggio che garantisce la giusta consistenza. Al mattino successivo, sarà pronto per essere gustato, con la sua bella forma e il suo profumo irresistibile.
Un dolce che non è solo un dessert, ma un vero e proprio simbolo di condivisione, un viaggio nella tradizione culinaria che se seguita con passione diventa una vera delizia. Che sia da condividere durante le feste o per un semplice momento di dolcezza, il panettone è davvero una gioia da assaporare.