Juventus: la maledizione della “pareggite” non si spegne!

La Juventus ha vissuto un altro pareggio deludente in questo inizio di stagione. Con Thiago Motta alla guida, i bianconeri, pur mantenendo l’imbattibilità in campionato, non sono riusciti a ottenere i tre punti contro il Venezia, bloccando il tabellino sul 2-2. Dopo una serie di incontri non brillanti, sembra che la squadra stia attraversando un periodo difficile. Nonostante i gol di Gatti e il rigore trasformato da Vlahovic abbiano evitato una sconfitta, la festa è stata rovinata dalle reti di Ellertsson e Idzes. Vediamo insieme cos’è accaduto.

Un risultato che, detto in parole semplici, racconta di un campionato complesso per la Juventus. Con il pareggio contro il Venezia, la squadra ha collezionato il decimo pareggio in sole 16 partite. Questo vuol dire che già più della metà delle partite disputate si è chiusa con un nulla di fatto. Un numero davvero significativo, che purtroppo porta a riflessioni sull’andamento della squadra. Infatti, oltre ai tanti pareggi in Serie A, ci sono stati anche due risultati simili in Champions League contro Lille e Birmingham, portando il conteggio totale a 12 pareggi in 22 incontri. Sicuramente un dato da considerare, soprattutto in un campionato competitivo come quello italiano.

E ora, la squadra si prepara alla prossima sfida di Coppa Italia contro il Cagliari. Un incontro che potrebbe rivelarsi cruciale per rilanciare la stagione e cancellare le ombre che pesano. La crescita è fondamentale, e la Juventus deve trovare il modo di trasformare queste performance in risultati positivi. L’allenatore e la dirigenza devono lavorare sodo per trovare una coesione e una continuità che fino ad ora sono state carenti in questa prima parte di stagione.

le parole di thiago motta

Al termine dell’incontro, l’allenatore Thiago Motta non ha nascosto la propria delusione. Parole che mettono in evidenza lo stato d’animo di una squadra alla ricerca della propria identità. “Non possiamo essere contenti del nostro momento in campionato”, ha affermato, chiarendo che il risultato di ieri non rappresentava ciò che la squadra desiderava. Motta ha sottolineato la necessità di una prestazione migliore: “Dovevamo fare una prestazione migliore e un risultato diverso”. Un richiamo forte e diretto che fa capire quanto ci sia necessità di cambiamenti.

In un momento come questo, parlare di Scudetto potrebbe sembrare anacronistico. Infatti, ha affermato: “Non ho mai parlato di Scudetto e non è il momento di parlarne”. Il focus è sulla prossima partita. L’invito è chiaro: è ora di voltare pagina e scrivere un nuovo capitolo. Una mentalità di riscatto che può stimolare i giocatori ad affrontare le prossime sfide con un atteggiamento diverso. Ogni partita è un’occasione da sfruttare, e i bianconeri sanno di avere il potenziale per risalire la china.

un futuro incerto ma ricco di opportunità

La Juventus si trova ora a un bivio. Un percorso che, anche se segnato da difficoltà, offre opportunità di crescita. La combinazione tra talento individuale e strategia di squadra può portare a risultati incoraggianti. I giocatori devono concentrarsi su ciò che possono fare, correggendo gli errori e amplificando i momenti di brillantezza dimostrati in alcune partite. In particolare, la figura di Vlahovic, con il suo rigore realizzato, e quella di Gatti, con il gol messo a segno, possono diventare punti di riferimento da seguire.

La prossima gara di Coppa Italia contro il Cagliari potrebbe essere cruciale quindi. Affrontare il match con una mentalità rinnovata, unita e determinata potrebbe rappresentare il primo passo verso un’inversione di tendenza. Avere una competizione in cui si può anche puntare per andare avanti – in un certo senso per riacquistare fiducia – potrebbe sicuramente influenzare positivamente anche il rendimento in campionato. La strada è lunga, ma l’ottimismo può rinascere. La Juventus ha bisogno di trasformare la delusione in determinazione per risorgere, e questa può essere l’occasione giusta per dimostrare tutto il loro valore.

Published by
Ludovica Rossi