Julia Butterfly Hill: la straordinaria ragazza che ha vissuto 738 giorni su una sequoia

Parlare di attivismo ambientale oggi è quasi scontato, eppure ci sono state figure che pensano sempre prima al pianeta. Una di queste è Julia Butterfly Hill, un nome che vale la pena di riscoprire per le sue azioni audaci in favore della natura. Prima che Greta Thunberg facesse notizia, Julia si arrampicò su una sequoia millenaria, diventando un simbolo di resistenza e speranza in un periodo in cui la consapevolezza ambientale era molto meno diffusa.

Nata il 18 febbraio 1974 nel Missouri, Julia non è sempre stata l’attivista che conosciamo oggi. Cresciuta in una famiglia itinerante, impiegò parte della sua infanzia vivendo in camper, il che le permise di esplorare scenari naturali affascinanti. La sua vita cambiò drammaticamente quando nel 1996, a causa di un grave incidente automobilistico, trascorse un lungo periodo in ospedale a riflettere sulla sua esistenza e sul significato di realizzare un’impatto positivo. È qui che si accese in lei la fiamma dell’attivismo. Ma non pensate che Julia fosse già un nome noto – all’epoca, era solo un’altra giovane donna che cercava di ritrovare se stessa.

Dopo la sua lunga riabilitazione, un evento cruciale la portò a unirsi al movimento ambientalista in California. Un’appello dalla comunità di Stafford, colpita da frane dovute all’azione della Pacific Lumber, la spinse a compiere il primo passo significante: salire su un albero per protestare. Quale albero, vi chiederete? Una sequoia millenaria di 61 metri che chiamerà “Luna”. L’intenzione di Julia era chiara: preservare non solo l’albero ma l’intera foresta circostante.

La vita sull’albero: un’esperienza unica

Immaginatevi di dover vivere su un albero per quasi due anni, un’esperienza davvero unica ed anche piuttosto scomoda. La vita di Julia su Luna iniziò nel dicembre del 1997 e si protrasse fino al 18 ottobre 1999, un’avventura che tutti seguivano con trepidazione. Il modo in cui gestì la sua vita quotidiana è affascinante e, per certi versi, surreale. Lasciando a terra il comfort delle nostre case, Julia dovette adattarsi a vivere a una notevole altezza, lontano dagli agi quotidiani.

Mangiare, dormire e anche solo sollevare necessità fisiologiche diventavano una sorta di sfida. Per il cibo, sfruttando le corde e i rinforzi degli attivisti a terra, Julia issava su delle provviste di emergenza. Anche se non erano prelibatezze, il nutrimento era garantito – o quasi. La cosa più complicata? Dormire. Non esistevano letti, solo una piattaforma costruita da lei stessa, in cui cercava di trovare comfort. Le intemperie, tra forti piogge e venti impetuosi, rendevano la sua permanenza un vero e proprio test di resistenza.

Mantenere un’igiene minima era una vera sfida, dato che non c’era acqua corrente. Con l’aiuto degli attivisti, riceveva asciugamani per la pulizia. Ma la parte più delicata era senza dubbio il momento delle necessità fisiologiche, gestito con estrema improvvisazione, utilizzando bottiglie e sacchetti che poi venivano calati a terra.

Uno degli aspetti più complessi di questa vita era la solitudine. Anche se aveva qualche contatto radio, la mancanza della compagnia di amici e famiglia si manifestava con un grande peso sul suo spirito. Quella vita estrema richiese una forza mentale incredibile e, forse, un pizzico di follia. Julia Hill diventa così non solo una difensore dell’ambiente, ma una persona che affrontò il nulla e scelse di combattere in un modo originale e, in un certo senso, poetico.

L’eredità di luna: un simbolo di speranza

Dopo 738 giorni trascorsi su Luna, il grosso della lotta apparve ad un bivio. La Pacific Lumber Company, sotto pressione mediatica e pubblica, decise di trattare. L’accordo finale prevedeva non solo di proteggere l’albero, ma anche una zona cuscinetto per gli alberi circostanti. Ma non finisce qui: Julia e gli altri attivisti avrebbero dovuto lasciare l’albero in cambio di un cospicuo ammontare di denaro destinato a cause ambientali.

Sfortunatamente, le avversità non finivano per Luna. Nel novembre 2000, un vandalo danneggiò la sequoia con una motosega, infliggendo danni gravissimi al tronco. Ma la comunità non si fermò, e con l’aiuto di esperti, l’albero venne trattato e stabilizzato. Ancora oggi Luna vive, sotto la cura di organizzazioni impegnate nella salvaguardia forestale, dimostrando che anche la natura più fragile può ritrovarsi se sostenuta da un amore autentico.

Oggi, il coraggio e la resilienza di Julia Butterfly Hill rappresentano una storia fondamentale nel panorama dell’attivismo contemporaneo. La sua avventura non è solo un esempio di come una singola persona possa fare la differenza, ma un richiamo universale al rispetto e alla protezione dei nostri preziosi ambienti naturali. Luna rimane un simbolo, e la storia di Julia è lì per ricordarci che a volte, per proteggere ciò che amiamo, è necessario prendere una posizione, anche quando tutto sembra impossibile.

Published by
Ludovica Rossi