Simone Inzaghi è finito al centro di clamorosi voci di mercato che riguardano un suo possibile addio all’Inter: spunta l’assalto dalla Premier League.
Metti una clausola rescissoria che, nel bel mezzo della stagione, viene pagata dal club interessato e, per questa ragione, ritrovarsi senza il proprio top player in panchina a quasi metà campionato. Questo assurdo scenario è quello che si è verificato in casa Sporting Lisbona, con Ruben Amorim che è stato ingaggiato dal Manchester United per sostituire l’esonerato Erik ten Hag.
Un altro retroscena clamoroso, a tal proposito, avrebbe potuto riguardare addirittura il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, che non ha una clausola nel suo contratto ma che comunque gode di una stima tra i vari top club. Già, perché, secondo quanto svelato da Il Corriere dello Sport, lo United avrebbe avanzato una proposta al nerazzurro, ancor prima che con Amorim. Una situazione potenziale davvero da non credere per il tecnico piacentino, che alla fine è rimasto nella Milano nerazzurra per buona pace di tutti, dirigenza e tifosi. D’altronde, Inzaghi rappresenta un vero e proprio patrimonio della società, blindato tra le altre cose con un contratto (fino al 2026, da oltre sei milioni di euro annui) che avrebbe costretto lo United a vere e proprie follie per convincere l’ex Lazio ad accettare tale proposta. Per la fortuna della piazza interista, ciò non è accaduto.
News Inter, lo United aveva cercato Simone Inzaghi: il retroscena
Thank you all the same, but no: questo è, sostanzialmente, il succo della risposta da parte del tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, alla proposta del Manchester United di subentrare a Erik ten Hag, svelata da Il Corriere dello Sport.
L’allenatore piacentino, però, ha rifiutato ogni avance da parte del club di Premier League, in quanto convinto di essere già in un top club che può garantirgli ambizioni di un certo tenore. Una risposta davvero straordinaria da parte di Inzaghi, che non fa altro che suggellare il rapporto che c’è tra il tecnico e la piazza, convinta fortemente di avere un allenatore di livello assoluto.
Anche perché i numeri non mentono: l’allenatore della seconda stella ora mette nel mirino Eugenio Bersellini nella classifica all-time relativa alle presenze, in tutte le competizioni, sulla panchina nerazzurra (Inzaghi è arrivato a 173, mentre Bersellini è fermo, al quinto posto, a 207). E se non si è un tecnico di un certo livello, difficilmente si resta così a lungo, con tanto di risultati ottenuti, su una panchina importante come quella dell’Inter. Tutti fattori che fanno convergere tutti su un’unica convinzione: Inzaghi è (e resterà) l’uomo giusto per guidare la compagine nerazzurra. Sensazione totalmente reciproca, per buona pace del Manchester United che si è dovuto arrendere nella corsa, durata nemmeno poi così tanto, per l’allenatore interista.