Dall’era Zhang a un approccio più diretto con la nuova gestione Oaktree, la differenza è palpabile e si fa sentire a tutti i livelli, non solo in termini di strategie di business, ma anche nei rapporti interpersonali. Abbiamo visto manager e dirigenti interagire in modo tangibile, qualcosa che non succedeva con la precedente proprietà. Un’era di videoconferenze e riunioni da lontano è stata surclassata da incontri faccia a faccia. Questo è un punto cruciale che vale la pena esplorare.
Il periodo di gestione Zhang è stato caratterizzato da una certa distanza, sia fisica che relazionale. La pandemia ha reso le comunicazioni aziendali un gioco di schermate, ma ora l’Inter sembra aver imboccato una nuova strada. Con Oaktree, la strategia è quella di tornare a una comunicazione più vicina e personale. I dirigenti si ritrovano frequentemente nei corridoi del decimo piano della sede del club, interagendo direttamente con i manager del fondo d’investimento statunitense. Questa presenza fisica, nonostante il contesto internazionale, dimostra l’impegno della nuova proprietà e l’intenzione di stabilire un legame più forte con il club.
Ogni settimana, per almeno due o tre giorni, i membri del team Oaktree si mescolano con i dirigenti interisti. L’impatto di questa vicinanza è significativo. Il confronto tra loro è costante e produttivo, come un lavoro di squadra che spinge entrambi gli attori a dare il massimo. La lingua franca? L’italiano, naturalmente! È interessante notare come Alejandro Cano e Katherine Ralph, i due managing director di Oaktree, parlino la nostra lingua in modo impeccabile. Questo non è solo un fatto curioso, ma un simbolo della loro dedizione e rispetto verso la cultura del club.
Uno degli aspetti più discussi della gestione attuale è il progetto per il nuovo stadio, visto come il fulcro della rinascita del club. Oaktree ha già dimostrato di voler spingere con determinazione su questo fronte, contrariamente all’approccio più cauto dei predecessori. Beppe Marotta, il presidente dell’Inter, ha messo in evidenza l’importanza di questo progetto, sottolineando la volontà della nuova proprietà di concretizzarlo il prima possibile.
Cano e Ralph non sono solo figure di facciata; sono attivamente coinvolti in tutte le decisioni importanti. Recentemente, hanno partecipato a un incontro con il ministro della Cultura Alessandro Giuli, insieme a figure come il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il ministro per lo Sport Andrea Abodi, nonché al management del Milan. Questo incontro, infatti, segna un passo fondamentale verso una collaborazione più ampia, riguardante il futuro del calcio milanese. Loro sono uniti ad altri rappresentanti di Oaktree, come Renato Meduri e Carlo Ligori, in un board dedicato al futuro dell’Inter.
Nonostante le loro molteplici responsabilità e impegni amministrativi, i manager di Oaktree hanno voluto dimostrare che, in un club di calcio, la vicinanza non è limitata agli uffici. E, come ci si poteva aspettare, non è raro che si trovino a gustarsi partite dal vivo. Questo approccio include ovviamente la partecipazione alle partite più prestigiose, come quelle contro la Juventus, un evento che fa fervere il tifo.
Si racconta infatti che Katherine Ralph abbia esultato sui gol di Thuram durante il debutto di campionato a Marassi e che sia stata a San Siro per il derby. La loro presenza in tribuna è un segnale forte, dimostrando che la nuova proprietà non è solo una questione di investimenti e numeri, ma anche di passione e affetto per il team. Questa prospettiva permette di consolidare ulteriormente un legame empatico non solo con i giocatori, ma anche con i tifosi, un aspetto cruciale per il futuro del club.
Con tutte queste novità in atto, l’Inter è pronta a scrivere un nuovo capitolo della sua storia. Un capitolo che, si spera, sia ricco di successi, emozioni e soprattutto, di un legame più profondo tra dirigente e squadra.