La sfida tra Inter e Juventus è sempre un evento da non perdere nel panorama calcistico italiano. Non solo per il significato della partita, considerata il “derby d’Italia”, ma anche per l’attenzione che ruota attorno agli arbitraggi e alle decisioni che, spesso, accendono polemiche. In questo contesto, l’arbitro Marco Guida, fresco di un europeo di successo, ha avuto l’incarico di dirigere l’incontro. Analizziamo l’operato di Guida e i momenti chiave del match.
Marco Guida è un nome che negli ultimi anni ha acquisito una notevole rilevanza nel calcio italiano. Nato nel 1981 a Pompei, Guida ha fatto della carriera arbitrale la sua professione principale. Dopo un’importante esperienza nella sezione di Torre Annunziata, nel corso della sua carriera si è distinto per professionalità e per la capacità di gestire anche le partite più difficili. Con il recente ritiro di Orsato, ha preso il posto di numero uno nella gerarchia arbitrale italiana. Con 17 partite dirette nella scorsa stagione di Serie A, Marco ha già affondato i suoi piedi nei campi dei più grandi big-match, tra cui il derby di Roma e la sfida tra Juventus e Inter. Ma non è tutto; il fischietto campano si è tuffato anche nel contesto internazionale dirigendo 8 incontri di Champions League, con prestazioni che gli hanno guadagnato attenzione e critiche al contempo.
Riguardo agli incontri tra Guida e le due squadre milanesi, non è la prima volta che il direttore di gara si trova a gestire un match così importante. Infatti, alle spalle ha già un paio di derby d’Italia da ricordare. L’ultima sua direzione di un Juventus-Inter risale alla stagione precedente, un match finito 1-1, con episodi controversi. In quell’occasione, l’errore più discusso fu un contatto al limite, dove il variegato mondo del calcio analizzò a lungo la sbracciata di Darmian su Chiesa che rischiò di influenzare la partita.
Guida ha arbitrato la Juventus in ben 26 occasioni, e il bilancio parla chiaro: la Vecchia Signora ha finito in vantaggio in quasi tutte le sfide. Con soli due KO, la squadra di Allegri ha conosciuto ben 17 vittorie sotto la direzione di Guida. Dall’altra parte, l’Inter ha visto il suo arbitro all’opera 15 volte, con risultati non completamente negatvi, ma con più sconfitte rispetto ai pareggi e agli acuti. Queste esperienze hanno infuso in Marco una conoscenza e una strategia maturata nel tempo, qualità fondamentali per gestire partite così cariche di emozione.
Nel mondo del calcio, momenti di tensione e dibattiti non mancano mai. L’incontro Inter-Juventus non ha fatto eccezione e diversi episodi hanno rapidamente attirato l’attenzione. Al 13’, sul contatto tra Danilo e Thuram, Guida ha decretato un rigore per i nerazzurri, trasformato da Zielinski. Sul gol del pareggio di Vlahovic, la sua decisione di convalidarlo ha destato un certo scalpore: McKennie ricopriva un ruolo attivo, ma la posizione sembrava regolare.
Mentre l’Inter ha avuto da ridire sul gol di Weah, il rigore assegnato nel secondo tempo per l’intervento di Kalulu su Dumfries ha acceso ulteriori polemiche, con Guida che lo ha fischiato senza esitazioni. Sono stati ammoniti tre giocatori, tra cui Danilo e Pavard, e il match ha visto un proseguire vibrante fino al 4-4 finale, lasciando i tifosi con mille interrogativi.
A dare ulteriore chiarezza sugli episodi controversi ci ha pensato Luca Marelli, esperto di regolamenti arbitrali in Italia. Marelli ha commentato i rigori, sostenendo che le decisioni di Guida erano giuste. “Il contatto tra Danilo e Thuram era evidente e giustamente punito.” Ha anche messo in luce che sul secondo gol bianconero non c’erano irregolarità, mentre sul secondo rigore Guida ha interpretato correttamente un fallo di Kalulu.
Marelli ha anche chiarito le ammonizioni assegnate, suggerendo che il cartellino giallo per Danilo fosse una decisione corretta, non avendo il carattere di una chiara occasione da gol. Le sue spiegazioni hanno messo in risalto l’importanza di avere un’evidenza chiara nei momenti cruciali, sottolineando che le controversie arbitrariali fanno parte integrante del gioco. La partita ha, così, mantenuto vivo l’interesse, sia per gli spettacoli in campo che per le dinamiche che seguono in tribuna e nelle case degli appassionati di calcio.