Mentre l’Inter si prepara ad affrontare il Napoli, viene svelato un retroscena su un eroe del Triplete che forse nessuno conosceva.
Wesley Sneijder, il leggendario centrocampista olandese, ha svolto un ruolo cruciale nella storica stagione dell’Inter del 2010, anno in cui la squadra ha conquistato il Triplete. In un’intervista per il Matchday Programme, ha condiviso ricordi emozionanti e significativi legati all’inizio della sua avventura nerazzurra. Alcune dichiarazioni rivelano la grandezza di un giocatore che è diventato un simbolo per i tifosi e per la società. Scopriamo i dettagli di quella straordinaria esperienza.
Wesley Sneijder nel 2009 ha traslocato dal Real Madrid all’Inter, un passaggio che avrebbe cambiato non solo la sua carriera, ma anche il destino della squadra. Prima del suo arrivo, il club era già considerato uno dei più forti d’Europa, ma Sneijder riuscì a fare la differenza. Durante l’intervista, ha raccontato di come gli fosse stata promessa la possibilità di diventare il giocatore che completava un puzzle già impressionante. Questo non fu un semplice annuncio: si trattava di una vera e propria missione da compiere.
Arrivato a Milano, Sneijder si aspettava di dover affrontare un periodo di ambientamento. Eppure, le cose andarono diversamente. Anzi, addirittura non ebbe neanche il tempo di allenarsi con i nuovi compagni prima di scendere in campo per giocare il Derby di Milano, una partita che rappresenta uno dei momenti clou del campionato italiano. Questa occasione si dimostrò immediatamente importante, non solo per il vissuto di Sneijder ma anche per il morale della squadra.
Il fatto che scese in campo in un match così cruciale, questo la dice lunga sulla fiducia che già riponevano in lui gli allenatori e i dirigenti dell’Inter. Insomma, un debutto epico. E poi, quel famoso derby, finale incredibile con la vittoria dei nerazzurri che segnò l’inizio di un’era. Con quel successo, Sneijder capì davvero che l’Inter era una squadra speciale, con un potenziale enorme.
Non è solo un trionfo di un derby che ha segnato l’ingresso di Sneijder nella leggenda. La stagione successiva si rivelò memorabile, culminando in un’impresa storica: il Triplete. L’Inter, sotto la guida dell’allenatore José Mourinho, ha conquistato il campionato di Serie A, la Coppa Italia e la Champions League, un traguardo rarissimo nel calcio. Nel racconto di Sneijder, emerge l’assoluta determinazione della squadra e la chimica che si sviluppò tra i giocatori nel corso dell’anno.
Il centrocampista olandese ha descritto la sensazione di far parte di un gruppo coeso e affiatato, dove ognuno si sosteneva. Le partite si rincorrevano, le sfide si intensificavano, ma l’Inter si mostrava sempre più forte. Ogni vittoria alimentava la determinazione del collettivo, ogni gol segnato era un passo ulteriore verso un sogno condiviso, quello di scrivere un capitolo indimenticabile nella storia del club.
“Siamo riusciti a vincere tutto e a fare qualcosa che resterà nella memoria collettiva,” ha dichiarato Sneijder, sottolineando non solo l’importanza dei trofei, ma anche il legame che si era creato tra i compagni di squadra. Il reciproco supporto e la voglia di lottare diventarono le fondamenta su cui si costruì quel fantastico cammino. Anche oggi, a diversi anni di distanza, quei momenti sono ancora vivi nel cuore di chi ha vissuto quell’epopea.