Tra i vari sistemi di riscaldamento, le stufette elettriche sono sempre più diffuse, per la loro praticità. Ma cosa succede alla nostra pelle quando usiamo questi dispositivi? Ti stupirà scoprire che l’uso prolungato di stufette può avere conseguenze negative sulla nostra dermis. In questo articolo, esploreremo i rischi associati all’uso di stufette e come proteggere la nostra pelle.
I rischi dell’esposizione prolungata al calore
Nelle fredde giornate invernali tendiamo ad avvicinarci a tutte le sorgenti di calore, dai radiatori ai termoventilatori. Questi ultimi, se non usati in modo appropriato, possono comportare seri problemi. L’esposizione prolungata a una fonte di calore diretta può provocare una condizione nota come eritema ab igne, un termine che in latino significa “rossore causato dal fuoco”. Questa condizione cutanea provoca macchie rosse o marroni che si formano sulla pelle, dando origine a un pattern inquietante simile a un merletto.
L’eritema ab igne era comune tra chi lavorava a stretto contatto con fonti di calore, come fornai e cuochi, ma oggi è tornato a farsi sentire grazie all’utilizzo crescente di dispositivi moderni. Pensiamo ai termoventilatori, alle coperte elettriche o addirittura ai riscaldamenti sotto la scrivania, perfetti per rimanere al caldo, ma non del tutto innocui. Questo problema è emerso in diversi casi, di recente una donna di 48 anni ha scoperto un fastidioso disturbo cutaneo attribuibile proprio all’uso costante di un termoventilatore.
La condizione si manifesta con una rete di macchie che si sviluppano sulla pelle. Potrebbe sembrare un semplice fastidio, ma non bisogna sottovalutarlo. Infatti, l’irritazione può sembrare inizialmente innocua ma se trascurata, potrebbe trasformarsi in guai ben più seri per la nostra pelle. Il disguido sta nel fatto che i sintomi possono facilmente essere confusi con altre affezioni dermatologiche, spingendo a una diagnosi tardiva.
Sintomi da non sottovalutare
Sapere riconoscere i sintomi dell’eritema ab igne è fondamentale per prevenire futuri problemi. Le macchie rosse o marroni, tipiche di questa condizione, possono apparire variamento nel tempo. Inizialmente le lesioni si presentano come zone rose e, con la continua esposizione, tendono a scurirsi, virando verso tonalità più scure come il viola o il marrone. Questo significa che l’attenzione non basta: è vitale intervenire tempestivamente.
Spesso, chi ne soffre sperimenta prurito, bruciore o una sensazione di formicolio. Purtroppo, le donne di mezza età sono le maggiormente colpite, in particolare coloro che si trovano in sovrappeso. E sebbene l’aspetto estetico non sia l’unico problema, le lesioni possono avere delle conseguenze ben più gravi. Nei casi più allarmanti, l’esposizione cronica al calore potrebbe aumentare il rischio di sviluppare tumori cutanei, rendendo dunque l’argomento decisamente serio. Per fortuna, interrompere semplicemente l’uso di fonti di calore molto vicino alla pelle può portare a una sensibile miglioria.
Prevenirlo è possibile: piccoli accorgimenti utili
Dunque, come possiamo evitare il temuto eritema ab igne? Ci sono alcuni accorgimenti facili da seguire che possono fare la differenza. Prima di tutto, è sempre una buona idea mantenere una distanza di sicurezza tra la pelle e le sorgenti di calore; per esempio, evitare di posizionare stufette e termoventilatori direttamente vicino al corpo, sia a casa che sul lavoro.
Se usi coperte elettriche o termofori, assicurati di regolarli al minimo. È meglio, dato che utilizziamo queste apparecchiature per lunghi periodi, limitare il loro impiego può contribuire enormemente alla salute della nostra pelle. Ricorda, il calore è piacevole, ma in eccesso diventa dannoso.
Nel caso in cui tu notassi i sintomi iniziali dell’eritema , esistono diverse soluzioni dermatologiche disponibili. Creme a base di retinoidi, ad esempio, possono incoraggiare la rigenerazione della pelle. Questi trattamenti sono, tuttavia, sconsigliati per donne in gravidanza o in allattamento. Insomma, curare e prestare attenzione alla pelle è fondamentale per evitare complicazioni future.