Il calcio femminile sta vivendo una vera e propria metamorfosi. Le cifre parlano chiaro: si è passati da 15mila a oltre 43mila tesserate in un lasso di tempo sorprendente. A queste affermazioni è giunto Gabriele Gravina, presidente della FIGC, durante una celebrazione speciale per i 30 anni dell’ASI presso l’Auditorium della Conciliazione a Roma. Questo cambiamento non è solo numerico, ma rappresenta anche un’enorme evoluzione nel panorama sportivo italiano.
Il fenomeno del calcio femminile non è solo un volano di tesseramenti, ma è parte di un trend più ampio che coinvolge anche l’interesse del pubblico e l’attenzione dei media. Le statistiche sono impressionanti e confermano il crescente appeal di questo sport: le ragazze che praticano il calcio sono aumentate in modo esponenziale. Con una cifra che è quasi triplicata negli ultimi anni, il dato non può che sorprendere ed entusiasmare. Questi numeri li ha sottolineati Gravina, sottolineando come la passione e l’interesse crescente abbiano spinto tante giovani a intraprendere la carriera calcistica. Questa evoluzione, dunque, non è solo un aspetto da registrare, ma una vera e propria testimonianza di una società in movimento.
In realtà, la qualità del gioco è aumentata e lo dimostrano anche i risultati ottenuti dalle nostre rappresentative nazionali. È evidente che, dietro a queste belle cifre, ci sono successi che fino a qualche anno fa sembravano inimmaginabili. Il fatto che l’Italia sia riuscita a battere campioni come la Spagna, e che abbia registrato una vittoria contro la Germania con il punteggio di 2-1, parla da solo. Riuscire a qualificarsi per l’Europeo del 2025 è un risultato incredibile e rappresenta un ulteriore passo verso l’affermazione del calcio femminile a livello internazionale.
Un’altra pietra miliare da sottolineare è stata la decisione di riconoscere il professionismo per le atlete in questo sport dal primo luglio. Questo cambiamento, che ha rappresentato una vera e propria rivoluzione, permette alle calciatrici di avere maggiori opportunità, diritti e tutele. Il passaggio al professionismo non è solo un’identità, ma un riconoscimento che finalmente viene dato a un settore che ha sempre lottato per il giusto riconoscimento.
Avere la possibilità di allenarsi e competere a livelli professionali consente alle ragazze di dedicarsi totalmente alla loro passione, aumentando ulteriormente la qualità del gioco. Con il professionismo, si aprono nuove porte: maggiori investimenti, sponsor, e un’attenzione mediatica senza precedenti. Una contemporaneità che si avvicina sempre di più alle esperienze maschili, facilitando il percorso verso un’uguaglianza reale nel mondo sportivo.
Guardando al futuro, il calcio femminile è in una posizione ottimale per continuare a crescere e migliorare. Con la crescente partecipazione e il supporto da parte delle istituzioni e della federazione, ci saranno sempre più opportunità per le giovani talentuose. Eventi e campionati stanno guadagnando popolarità e credibilità, creando un terreno fertile per lo sviluppo di nuove star.
Eppure, il percorso da fare è ancora lungo. C’è la necessità di investire in infrastrutture, formazione e visibilità. La crescita non deve fermarsi ai numeri; deve continuare a tradursi in opportunità reali per le atlete e per tutte quelle ragazze che sognano di calcare i campi da gioco. L’inclusività e il supporto costante potrebbero aprire a scenari inaspettati, con talenti che possono brillare anche a livello internazionale, facendo vivere al calcio femminile una nuova era di successi.