Si sta attraversando un periodo delicato e turbolento per il Manchester City, club che, da quando è passato sotto la proprietà di Al Mubarak, ha vissuto successi straordinari. Tuttavia, ora, il timore è che la squadra possa essere spinta a scavare ancora più profondo in un momento già difficile. Con risultati deludenti sul campo e dinamiche preoccupanti che si svolgono fuori dal rettangolo verde, i tifosi e gli addetti ai lavori iniziano a chiedersi dove possa portare questa crisi.
Attualmente il Manchester City si trova in una situazione precaria, infatti, dal 30 di ottobre ha ottenuto solo una vittoria, un successo ottenuto tra le mura amiche contro il Nottingham Forest. In League e Champions, la sconfitta più eclatante è stata il 6-0 subito contro il Feyenoord, un match che ha lasciato il segno nel cuore dei fan, ma anche nell’animo della squadra. Non si erano mai visti risultati così neri, nemmeno nei momenti iniziali della gestione di Guardiola, che ha portato la squadra a trionfi storici.
Il fattore infortuni, naturalmente, gioca un ruolo cruciale nel drammatico andamento del club. Pep Guardiola deve fare i conti con una serie di player ai box: Akanji, Aké, Bobb, Stones e il fondamentale Rodri. Anche se i recuperi di Foden e Kovacic portano un po’ di speranza, c’è chi nutre dubbi sulla loro disponibilità e sul minutaggio futuro. Il morale della truppa potrebbe risentirne e non c’è da sottovalutare l’importanza della mentalità nel mondo del calcio. La pressione aumenta e le certezze sul campo sembrano svanire.
Sebbene i risultati parlino chiaro, c’è una tensione palpabile nell’ambiente del Manchester City che va oltre il semplice aspetto sportivo. La questione finanziaria si fa sempre più pressante. Recentemente, il Daily Mail ha rivelato che si è conclusa l’udienza per le 130 presunte violazioni delle norme finanziarie da parte del club. Queste non sono piccole faccende, e le possibili conseguenze possono variare da multe sostanziose a penalizzazioni o, in casi estremi, retrocessione.
Risulta chiaro che il club si trova ad affrontare più di un semplice periodo di crisi calcistica. La gestione di tutta questa annata sta diventando un vero e proprio tour de force per la dirigenza, che deve risolvere le problematiche sul campo, ma anche quelle extra-sportive. Le dichiarazioni dei giocatori, come quella di Foden, che parla di “sfortuna”, hanno il sapore di un tentativo di spiegare l’inefficienza, ma questo non basta a placare i timori crescenti in città.
Per il Manchester City, il momento attuale è critico e la strada per uscirne non è affatto semplice. Ogni sconfitta pesa, e ognuna di esse sembra allontanare sempre di più a prospettiva di risalita. La situazione in Premier League è spezzettata, con la lotta per i vertici che si fa più intensa e qualsiasi passo falso potrebbe costare caro. La pressione dei tifosi si fa sentire, e a Manchester, dove ci si aspetta molto, la situazione potrebbe degenerare rapidamente.
Con il passare del tempo, è diventato evidente che l’incredibile successo dell’era Al Mubarak non si traduce automaticamente in risoluzioni brillanti nelle difficoltà. Il club sta affrontando una sorta di prova del fuoco. L’arduo compito di Pep Guardiola sarà quello di ricompattare i suoi giocatori e gestire non solo le assenze ma anche le ansie. L’attesa di un cambio di passo è palpabile e la curiosità si fa sempre più alta. Cosa succederà prossimamente?