La Curva Nord dell’Inter ha recentemente reso noto un messaggio forte e chiaro sui propri canali social, in risposta a quanto accaduto nell’ultimo periodo. Questi eventi sono legati all’inchiesta “Doppia Curva”, che coinvolge anche la Curva Sud del Milan. La comunicazione è tanto decisa quanto incisiva, sottolineando la ferma volontà dei tifosi di difendersi da accuse e attacchi incentrati su notizie e fatti che considerano distorti. Il messaggio non solo evidenzia una situazione di malcontento, ma fa anche riferimento a un cambiamento profondo nei valori e nei principi che guidano il gruppo.
Il comunicato della Curva Nord è partito da un concetto chiaro e netto: la situazione è diventata insostenibile. «Siamo stati travolti da un’ondata di fango senza precedenti», hanno dichiarato, esprimendo il loro disappunto per il modo in cui media e giornali hanno trattato la vicenda. In questo contesto, ritengono che ci sia stata una mancanza di etica e responsabilità da parte dei mezzi di comunicazione, i quali, pur di attirare l’attenzione del pubblico, avrebbero sacrificato la verità. La squadra di tifosi si sente etichettata come criminale, il che genera una grossa squilibrio tra la realtà dei fatti e ciò che viene riportato.
Il messaggio mette in luce un punto molto critico: la percezione che i gruppi ultras siano spesso trattati con un pregiudizio insito. Non solo viene messa in discussione la loro reputazione, ma viene anche segnalato l’effetto delle notizie false sui divieti e le restrizioni che subiscono. Negli stadi, ad esempio, ci sono state limitazioni riguardanti l’apposizione di striscioni e bandiere, evidenziando come la situazione mediatica abbia influito non solo sull’immagine, ma anche sulla funzione di espressione dei tifosi.
Il valore della trasparenza e il cambiamento voluto
Un elemento cruciale evidenziato dal comunicato è la rinascita dell’identità ultras, che a lungo termine si propone di abbracciare valori di trasparenza e integrazione. La Curva Nord sottolinea che le proprie scelte rappresentano un “nuovo inizio”, un passo verso una comunità più unita e consapevole, lontana dai retaggi di pratiche illegali e dalla malavita. Queste dichiarazioni pongono l’accento sulla volontà di allontanarsi da un’immagine passata che non rispecchia più l’attuale ideologia del gruppo.
La lotta contro le etichette che i media pongono sugli ultras viene vista come una priorità. Con fermezza, la Curva afferma che non c’è alcuna correlazione con attività criminali. Anzi, desiderano distanziarsi nettamente da queste categorizzazioni. Difendere la loro storia, che affonda le radici in oltre cinquantacinque anni di passione e tifo, è compito principale. Spingono sulla necessità di rivendicare il loro posto all’interno della cultura calcistica in maniera chiara e precisa, affermando che il passato non deve riflettersi nel presente.
L’impegno per un futuro migliore
Il messaggio è chiaro e risuona con un forte intento: combattere per la loro identità, resistere alle accuse e continuare a difendere i valori che li caratterizzano. La frase emblematica “UNITI, FIERI, MAI DOMI” rappresenta non solo un mantra, ma anche una promessa di determinazione e resilienza. Non stanno abbandonando la loro storia, ma stanno invece cercando di rinnovarla, di rafforzarla attraverso una nuova etica.
Stanno dicendo basta a quella che definiscono “caccia alle streghe” e, con un invito a guardare oltre le apparenze, vogliono chiarire che ogni decisione presa è frutto di un’analisi profonda e di un confronto. Questi tifosi s’impegnano verso una comunità di persone unite dall’amore per la loro squadra, piuttosto che da legami al di fuori del contesto sportivo.
Questo comunicato non è solo una difesa, ma anche un’accusa nei confronti di chi li ha voluti rappresentare in modo distorto e fuorviante. La Curva, così come altre realtà ultras, si basa su ben più di semplici colori e striscioni: la loro cultura è un patrimonio da salvaguardare e difendere. Le parole di difesa rimangono potenti e piene di significato e il messaggio di rinnovamento si percepisce forte nel panorama calcistico attuale.