Bergomi: Inter teme le ripartenze, ora si sente vulnerabile.

Beppe Bergomi, ex calciatore dell’Inter ed ora commentatore di Sky Sport, ha offerto un’analisi del match tra Inter ed Empoli, mettendo in luce alcune criticità della squadra. La vittoria, sebbene possa sembrare soddisfacente, è stata accompagnata da dubbi sulla prestazione generale della squadra. Iniziamo a esaminare più a fondo le sue osservazioni.

Il primo tempo del match è stato, secondo Bergomi, piuttosto deludente. “Non ha fatto una grande gara,” sostiene, evidenziando il nervosismo della squadra. Ciò che emerge è una chiara preoccupazione nell’eseguire le giocate, con ogni errore che può segnare un punto di svolta. Ad esempio, Bergomi parla di un episodio in particolare: “Nella prima azione, Bastoni entra dentro il campo e perde palla.” Questo tipo di errori non solo mette in pericolo il possesso, ma amplifica anche la sensazione di vulnerabilità in campo.

La fragilità dell’Inter in difesa, soprattutto durante le ripartenze avversarie, ha messo a nudo problematiche più profonde. Sembra che i nerazzurri stiano vivendo un periodo di incapacità di gestione del gioco, dove il timore di commettere errori la fa da padrona. “L’Inter ha paura di rischiare,” afferma Bergomi, suggerendo che questa ansia potentemente influisce sul modo in cui i giocatori si esprimono. Tornare a fare un calcio più coraggioso e veloce, come facevano in passato, potrebbe rivelarsi fondamentale.

I supereroi mancanti: l’assenza di Calhanoglu

Bergomi ha poi messo in evidenza un’assenza importante: quella di Hakan Calhanoglu. Anche se l’ex calciatore riconosce che ogni componente della squadra ha il proprio valore, l’assenza di Calhanoglu si fa sentire in modo particolare. “Non c’è Calhanoglu che è importante, eh,” spiega. Il centrocampista turco, con le sue abilità tecniche e la sua capacità di dare fluidità al gioco, risultava un elemento chiave nelle partite passate.

“Ma si rischiava la giocata,” prosegue Bergomi, chiarendo come il suo gioco audace fosse stato un pilastro della scorsa stagione. In quel contesto, infatti, la squadra poteva contare su un gioco più veloce e diretto, cosa che ora sembra mancare. “Qua si temono le ripartenze,” dice e il timore di azioni fatali rende la squadra più cauta. Questo è evidenziato dal modo in cui ora affrontano il gioco, ben più conservatori rispetto al passato.

Con Calhanoglu in campo, l’Inter era capace di dare ritmo al gioco e velocizzare le manovre offensive. Ora le cose, al contrario, si complicano e i nerazzurri rischiano di restare bloccati in poche idee e movimenti prevedibili. Questa situazione potrebbe causare problemi se non si trova in fretta una soluzione.

L’equilibrio fragile dell’Inter: tra paura e determinazione

Bergomi conclude il suo commento discutendo dell’equilibrio precario del club. C’è una linea sottile tra la gestione prudente del match e l’eccesso di cautela che, di fatto, porta a un gioco poco incisivo. Il timore di sbagliare, secondo l’ex calciatore, si riflette direttamente sulle prestazioni. I giocatori, percependo questa paura, potrebbero subire una sorta di blocco, rendendo difficile esprimere il loro vero potenziale.

In una stagione in cui le aspettative sono alte e i rivali non mancano, l’Inter deve affrontare anche le pressioni esterne e interne. Il club ha stanziato risorse significative per rafforzare la squadra, ma ora è fondamentale che i giocatori ritrovino quel coraggio che caratterizzava il loro gioco. Se i nerazzurri vogliono ambire a traguardi importanti, sarà necessario ritrovare quella mentalità vincente.

Adesso, la strada verso il miglioramento è tracciata, ma richiederà impegno e determinazione. In questo contesto, tutti gli occhi sono puntati su come l’Inter risponderà alle critiche, soprattutto in vista delle sfide future. I tifosi aspettano un ravvivamento del gioco, e la squadra ha il potenziale per farlo.

Published by
Ludovica Rossi